Viaggio nei luoghi, nella storia e nelle leggende del Volto Santo di Manoppello
I registi Anna Cavasinni e Fabrizio Franceschelli hanno ultimato le riprese del docufilm sul Volto Santo di Manoppello. Attualmente l’opera ha una durata di 86 minuti ma se ne prevede una riduzione a 67 minuti.
Sabato 13 maggio 2017 alle ore 18,30 avverrà la presentazione dell’anteprima nazionale presso il Santuario del Volto Santo, alla presenza delle autorità, fra le quali il Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, il Prefetto di Pescara, il Sindaco di Manoppello e degli autori.
Domenica 21 maggio 2017, in occasione delle feste, nel pomeriggio ci saranno tre proiezioni consecutive all’interno della chiesa di S. Pancratio a Manoppello. Il docufilm è stato realizzato nell’arco di due anni e alle riprese hanno contribuito il Comune di Manoppello e diverse associazioni quali l’Associazione culturale Contea di Manuppell, l’Associazione culturale Arabona, la Onlus Voloentieri di Casoli, l’Associazione culturale Teate Nostra di Chieti, l’Associazione Teatrale di Manoppello, la Pro Loco, le Associazioni “Guferia”, il Centro Coreografico Corpi in Movimentp, il coro di Chieti “Schola Cantorum S. Zimarino” e il coro del Santuario del Volto Santo di Manoppello.
L’opera presenta, insieme al Santuario, la città di Manoppello e parte del suo vasto comprensorio, con particolare riguardo all’area pedemontana. Vi si parla di un Abruzzo con una forte impronta spirituale e religiosa, di un Abruzzo ricco sia sul piano paesaggistico che su quello architettonico.
La Maiella, dunque, con gli eremi quali S. Spirito a Maiella e S. Bartolomeo, i profondi valloni e le costruzioni a tholos. E poi S. Clemente a Casauria, S. Liberatore a Maiella e S. Maria Arabona ma anche luoghi distanti del territorio regionale, legati a un ipotetico viaggio del “pellegrino” citato nella Relatione Historica di Padre Donato da Bomba. Così trovan posto nel racconto la chiesa di S. Francesco in Tagliacozzo, Alba Fucens, il castello dei Conti di Celano, la Basilica di S. Pelino, l’eremo di S. Onofrio sul Morrone…
Una collocazione centrale nel docufilm occupano le ricostruzioni riferite alla Relatione Historica di Padre Donato da Bomba, realizzate con mezzi poveri, ma con efficacia, grazie alla grande collaborazione di associazioni delle province di Chieti e Pescara e del circondario di Manoppello oltre che di numerosi abitanti del luogo che hanno voluto impegnarsi nella produzione, a titolo gratuito e con grande amore.
Un ricco corredo di testimonianze di semplici fedeli, di pellegrini e di miracolati conferisce colore, passione e profonda spiritualità al tessuto narrativo del docufilm.
E ci sono, com’è naturale, le interviste realizzate con alcune autorità religiose di spicco, quali l’Arcivescovo della diocesi di Chieti e Vasto Mons. Bruno Forte, il Rettore del Santuario Padre Carmine Cucinelli, il Canonico di S. Pietro Mons. Americo Ciani, il Cardinale e vescovo di Manila S. E. Luis Antonio Tagle.
Tra gli studiosi e i ricercatori, ci sono le interviste a Suor Blandina Paschalis Schlömer, Padre Heinrich Pfeiffer (a Palermo), il giornalista e scrittore tedesco Paul Badde, il maestro di Bisso Chiara Vigo (nell’isola di S. Antioco, in Sardegna), lo studioso Antonio Bini.
Ci sono riferimenti anche ad importanti fatti storici, quali la venuta a Pescara di Papa Paolo VI con la mostra sul Volto Santo allestita a Pescara nel 1977 da Padre Domenico da Cese, la visita in pellegrinaggio al Santuario di Manoppello di Papa Benedetto XVI, la rievocazione a Roma effettuata nel Gennaio del 2016 della processione con il Volto Santo che ai tempi di Innocenzo III andava dalla Basilica di S. Pietro a S. Spirito in Sassia…
Alle ricostruzioni del docufilm sul Volto Santo hanno preso parte più di cento, tra figuranti e comparse, residenti sia a Manoppello centro che nelle frazioni o in località della provincia di Chieti e di Pescara distanti anche più di 50 chilometri.
IL VOLTO SANTO DI MANOPPELLO.
In questo momento sembra essere l’icona più preziosa dell’intera Cristianità, più condivisa, più capace di unificare Cattolici, Ortodossi, ecc
Ne è stata trovata la corrispondenza in molti punti del volto della Sacra Sindone di Torino da studiosi quali Suor Blandina Paschalis Schlömer e Padre Heinrich Pfeiffer. Il supporto sembra che sia un tessuto di bisso marino e che l’immagine non sia dipinta: icona acheropita, non realizzata da mano umana, così è definita.
Sulla leggenda dell’arrivo del Volto Santo in Abruzzo Padre Donato da Bomba, cappuccino del convento di Manoppello, scrisse nel XVII secolo la Relatione Historica, testo che è alla base delle ricostruzioni effettuate per il docufilm.